Il 23 settembre 2023 ricorre il cinquantesimo anniversario della morte del poeta cileno Pablo Neruda, tra le più importanti figure della letteratura latino-americana e mondiale del Novecento.
Pablo Neruda nasce in Cile il 12 luglio 1904 con il nome di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto. Il nome Pablo Neruda da uno pseudonimo che il giovane poeta iniziò ad utilizzare a partire dal 1920 per le sue prime pubblicazioni, affinchè il padre non scoprisse la sua vena poetica. La scelta del cognome fu un omaggio a Jan Neruda, uno scrittore e poeta ceco vissuto a Praga nella seconda metà dell’Ottocento, del quale il giovane Ricardo alias Pablo amava le opere.
Nella prima metà del Novecento il giovane Neruda conciliò l’attività di poeta con diversi incarichi diplomatici per il suo paese, che lo portarono a girare il mondo. Tornato in Cile, assunse il ruolo di intellettuale militante per la causa comunista, aiutando il candidato socialista alla presidenza del Cile Salvador Allende a vincere le elezioni nel 1970.
Nel 1971 Neruda fu insignito del Premio Nobel per la letteratura, terzo scrittore dell’America Latina a ricevere la più prestigiosa onorificenza internazionale. Il poeta si spense pochi anni dopo, il 23 settembre 1973, all’età di 69 anni, in tempo per assistere al colpo di stato dell’11 settembre 1973 con il quale il generale Augusto Pinochet depose il presidente Salvador Allende, che morì durante in quella tragica giornata. Inviso al nuovo regime, Neruda morì mentre pianificava la fuga dal Cile, ufficialmente per un cancro alla prostata.
Abbiamo detto che il poeta morì “ufficialmente” di cancro alla prostata perché riguardo alla morte di Neruda sono state recentemente avanzate delle ipotesi alternative, a tal punto che si può parlare di un vero e proprio giallo. Tutto comincia nel 2013, quando a quarant’anni dalla morte del poeta, la salma di Neruda viene riesumata su disposizione delle autorità cilene, nell’ambito di un’inchiesta partita dalle dichiarazioni dell’autista del poeta, secondo il quale Neruda fu ucciso con un’iniezione letale durante la sua permanenza in ospedale su ordine del generale Pinochet.
Dopo anni di incertezze e supposizioni, per la prima volta proprio quest’anno un nuovo studio sul cadavere di Neruda ha stabilito che, con tutta probabilità, il poeta è stato ucciso da un batterio iniettato da una terza parte e non dalla sua malattia, pur in uno stadio già avanzato.
Pablo Neruda è noto per la sua vasta produzione poetica, che include una varietà di stili e temi. Le sue opere più celebri sono Crepuscolario (1923), Venti poesie d'amore e una canzone disperata (1924) e Canto generale (1950), oltre all’autobiografia Confesso che ho vissuto, pubblicata dopo la sua morte. La sua poesia spazia dai temi dell'amore e della passione alla politica e all'impegno sociale, i due principali fili conduttori della vita del poeta.
Le sue poesie sono state tradotte in tutto il mondo, consacrando Neruda come uno degli autori di riferimento della letteratura mondiale. Uno status consacrato ufficialmente nel 1971 dal conferimento del Premio Nobel per la letteratura “per una poesia che con l'azione di una forza elementare porta vivo il destino ed i sogni del continente” e dalle parole di Gabriel Garcia Marquez, che ha definito Neruda “il più grande poeta del XX secolo, in qualsiasi lingua“.
Pablo Neruda è una figura conosciuta e amata dal pubblico italiano anche grazie a un celebre film. Si tratta de “Il postino” di Michael Radford, l’ultimo film di Massimo Troisi. Il film, ispirato al libro Il postino di Neruda di Antonio Skarmeta, racconta l’esilio del poeta nel 1948 su un’isola del Sud Italia, dove stabilisce un rapporto speciale con un postino assunto per consegnargli la corrispondenza.
Ecco alcune proposte di lettura in poesia e prosa per ricordare la figura di Pablo Neruda a cinquant’anni dalla sua morte.